Il Brachetto è un vitigno aromatico diffuso in Piemonte, in particolare nella zona di Acqui Terme e in diversi comuni delle province di Alessandria e Asti.
Un po’ di storia
Secondo la leggenda il vitigno Brachetto ebbe origine in un piccolo paese del Monferrato astigiano nelle vicinanze di Acqui Terme, che potrebbe essere proprio Sessame.
Si narra che i centurioni romani di stanza nella città termale lo apprezzassero molto e che la regina Cleopatra lo utilizzò per sedurre Giulio Cesare e Marcantonio.
Passando a tempi più recenti possiamo affermare che lo studioso piemontese Giuseppe di Rovasenda, nel suo “Saggio di una Ampelografia Universale” del 1877 ha scritto che “vi sono due “Brachetti” ben distinti: quello del Piemonte, che è aromatico e quello di Nizza Marittima (l’attuale Braquet francese), che è a sapore semplice“, precisando però che “non tutte le uve coltivate nell’Astigiano sotto il nome di Brachetto sono identiche; ma in generale, sono profumate e aromatiche“.
Demaria e Leardi, importanti ampelografi della provincia di Alessandria, affermarono nei loro testi che il Brachetto “da la migliore qualità di uve dell’Astigiano per vino da frutta o da dessert” e “l’uva ha sapore profumato e con speciale aroma” e “presenta qualche analogia coi Moscati neri”.
Risulta però non facile distinguere quali siano i veri e i falsi tra i vari “Brachetti” ricordati a più riprese sui Bollettini Ampelografici del XIX secolo.
Attenzione: esiste un vitigno omonimo nel Roero (detto anche Birbet), che in realtà è un vitigno distinto.
Le caratteristiche dell’uva
Il grappolo di quest’uva, tanto importante per le nostre colline, è di forma allungata, cilindrico-piramidale, piuttosto tozza; i grappoli sono compatti e serrati; il peduncolo è corto. Gli acini sono di media grandezza, (circa 13 o 14 mm di diametro), con buccia mediamente spessa, di color nero violaceo scuro, con abbondante pruina.
La polpa è densa, dall’abbondante succo incolore. Il sapore è aromatico e ricorda il moscato e la rosa. I vinaccioli solitamente sono 2 o 3 per acino.
L’uva è poco tannica, ha una buona acidità e una spiccata aromaticità e queste caratteristiche la rendono particolarmente adatta all’elaborazione di spumanti.
Le denominazioni di origine
I vini prodotti con uva Brachetto sono tipici e inconfondibili. Impariamo a conoscerli.
- Brachetto d’Acqui Docg Spumante, Tappo Raso e Passito
Vino dolce principe delle feste, 100% Brachetto dal color rosso rubino e dalla spuma fine. È dolce, aromatico ed intenso, dai sentori di rosa e fragola. Adatto per accompagnare dolci al cioccolato, pasticceria secca, ma anche salumi o formaggi mediamente stagionati come la nostra robiola di Roccaverano Dop. Questa Docg è stata ottenuta nel 1996.
La versione passito è una chicca da non perdere che si sposa con i dolci al cioccolato o con la frutta, ma si può apprezzare anche come vino da meditazione o in accompagnamento a piatti salati come i tagliolini al nero di seppia o un piatto a base di tartufi. - Acqui Spumante Rosé Brut Docg e Acqui Rosé Docg (fermo)
Spumante metodo Martinotti, ottenuto con 100% di uva brachetto, dal bellissimo color rosa antico e dai delicati profumi di rosa e fiori. È fresco, leggermente sapido e molto equilibrato. Adatto ad accompagnare un intero pasto dall’antipasto al secondo. Perfetto con aperitivi, antipasti di mare o di terra, primi piatti e secondi di pesce. Questa tipologia di Brachetto è stata introdotta nel disciplinare di produzione solo da qualche anno. L’Acqui Rosé viene prodotto anche in versione ferma. - Acqui Rosso Docg
Vino rosso, secco ottenuto con uva Brachetto al 100%, dal colore rosso rubino scarico con riflessi porpora, presenta al naso note speziate e floreali. In bocca è fresco e persistente, dai tannini morbidi.